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Magnifica rievocazione di un momento storico, cruciale nel cammino della lotta per l'indipendenza algerina, e della figura di un capo rivoluzionario, Alì La Pointe. Convertitosi alla causa nazionalista dopo un passato burrascoso, viene ucciso nel suo rifugio dalle truppe francesi. I disordini momentaneamente cessano: ricominciano nel '60, e nel '62 l'Algeria diventa una nazione libera. Il film ha vinto il Leone d'Oro alla Mostra di Venezia nel 1966. È certamente l'opera di maggior rilievo del regista. Di grande rigore espressivo, tale da rasentare, in alcuni punti, il documentario. Un film che ha fatto molti proseliti. Un'opera d'arte che trascende il cinema.
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Germania 1939. Lene e Hans si sposano il giorno prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Hans viene mandato al fronte e lascia la moglie in attesa di una figlia, Anna, che nasce durante un bombardamento che distrugge la loro casa. Duarnte il conflitto, madre e figlia fuggono verso Berlino e sono costrette ad affrontare numerose privazioni e sofferenze. Finita la guerra, Hans torna a casa ma non è più lo stesso uomo di un tempo.
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Moore riduce al minimo, rispetto a Bowling a Columbine, la sua presenza sullo schermo per lasciare spazio al suo nemico pubblico numero 1 George W. Bush e al gruppo che ha portato alla Casa Bianca dopo un'elezione che ha lasciato dietro di sé più di un dubbio di legittimità. Moore però non si limita a mostrare e dimostrare le bugie dell'Amministrazione Bush (dai rapporti con Bin Laden alle dichiarazioni contraddittorie nell'arco di poco tempo sull'Iraq) ma va a cercare tra il popolo i motivi dell'arruolamento dei giovani nell'esercito per giungere poi, in un'apoteosi di populismo mediaticamente efficacissimo, ad andare davanti al Senato a offrire ai senatori il modulo per l'arruolamento da consegnare ai loro figli
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Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l'adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Puoi mettere paura, ma c'è sempre chi ne ha meno di te. Impossibile fuggire, si sta da una parte o dall'altra, e può accadere che la guerra immischi anche Don Ciro (Imparato), una vita da tranquillo porta-soldi, perché gli ordini sono mutati, il clan s'è spezzato in due. Si può cambiare mestiere, passare come fa Pasquale dalla confezione di abiti d'alta moda in una fabbrica in nero a guidare i camion della camorra in giro per l'Italia, ma non si può uscire dal Sistema che tutto sa e tutto controlla. Quando Roberto si lamenta di un posto redditizio e sicuro nel campo dello smaltimento dei rifiuti tossici, Franco (Servillo), il suo datore di lavoro, lo ammonisce: non creda di essere migliore degli altri. Funziona così, non c'è niente da fare.
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Un impiegato delle Poste britanniche vede la sua vita andare sempre peggio. Ha lasciato da trent'anni Lily, suo unico e vero amore. Ora vive con i due figliastri lasciatigli da una donna che non c'è e con uno dei quali ha un pessimo rapporto. Eric, che cerca di non ricordare il passato, ha un solo rifugio in cui cercare un po' di consolazione: il tifo per il Manchester e la venerazione per quello che nel passato è stato il suo più grande campione, Eric Cantona. Ora però Eric ha un nuovo e per lui non secondario problema: la figlia che aveva abbandonato ancora in fasce, ma che non ha mai avuto un cattivo rapporto con lui, gli chiede il favore di occuparsi per un'ora al giorno della bambina che ha avuto, in modo da poter completare in pochi mesi gli studi. Sarà però necessario che Eric si faccia consegnare la neonata da Lily che non ha voluto piu' incontrare dal lontano passato. Qualcuno giunge in suo soccorso in modo inatteso e concretamente irreale: il suo idolo: Eric Cantona. Il problema da affrontare non sarà però purtroppo solo questo.
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Sudafrica 1968. James Gregory arriva come guardia addetta alla censura (conosce lo Xhosa, la lingua dei neri) nel carcere speciale di Robben Island. Le convinzioni sue e di sua moglie Gloria sono decisamente a favore dell'apartheid. A Robben Island avrà modo di conoscere Nelson Mandela che progressivamente gli farà mutare atteggiamento nei confronti dei neri, tanto che verrà allontanato dal suo servizio nella prigione.
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"Tsotsi" significa "bandito" nel linguaggio di strada nella periferia di Johannesburg. Tsotsi è il soprannome di un ragazzo di 19 anni che ha rimosso ogni ricordo del suo passato, compreso il suo vero nome. Tsotsi conduce una vita all'insegna della violenza; riempie di botte un compagno della sua gang perché gli fa troppe domande, ruba un'automobile, ferendo la donna che la guidava, ma scopre sul sedile posteriore la presenza di un neonato. A modo suo Tsotsi incomincerà a prendersi cura di lui.
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Nell'Inghilterra anni '50, Vera Drake (Imelda Staunton) si prodiga per la famiglia, l'anziana madre e persino un vicino di casa malato. Quello che nessuno sa è che Vera aiuta ragazze ad abortire: una pratica illegale, che la donna compie per altruismo, senza preoccuparsi delle conseguenze. La sua vita cadrà in disgrazia quando viene scoperta dalla polizia. Mike Leigh continua ad esplorare l'universo che a lui è più congeniale: quello die vinti, degli sconfitti dalla vita. Vera Drake, anche lei 'vinta', si dà da fare per alleviare le sofferenze altrui. E' una donna profondamente buona che finirà in carcere.
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Montgomery Brogan è un pusher che conduce una vita agiata sulle rive dell'Hudson. Monty, per gli amici, ha deciso di ritirarsi dal narcotraffico e di vivere di rendita con la sua bellissima portoricana. Ma una soffiata lo condanna a scontare sette anni di carcere. Gli restano ventiquattro ore per riconciliarsi col padre, congedarsi dagli amici, un broker di Wall Street e un'insegnante di letteratura inglese, e decidere della sua 25a ora: la prigione, il suicidio, la fuga.
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Un villaggio protestante nel nord della Germania. Anni 1913-1914. La vita si presenta con i ritmi delle stagioni e con la sua monotona ripetitività. Fino a quando accade un fatto inspiegabile: il medico si frattura gravemente una spalla in seguito a una caduta da cavallo dovuta a un filo solido ma invisibile teso sul suo percorso. A raccontare gli avvenimenti è la voce di un anziano: all'epoca dei fatti era l'istitutore arrivato in loco da un paese non troppo lontano. L'attentato al medico però non resta isolato. Altri eventi si susseguiranno sotto lo sguardo attento e misterioso dei bambini delle varie famiglie.
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Un muro alto e impraticabile separa la Zona, un quartiere residenziale e abbiente di Città del Messico, da un mondo di baracche e di miseria. Un temporale e il crollo di un cartellone pubblicitario provocano una breccia in quel muro, dove si infilano tre adolescenti delle favelas in cerca di denaro e di fortuna. Ma il destino decide altrimenti e tragicamente. Due di loro muoiono abbattuti dai colpi della sorveglianza, soltanto Miguel trova rifugio nella cantina di una villa e nel (buon) cuore di Alejandro, un coetaneo più felice e fortunato. Mentre Miguel e Alejandro imparano a conoscersi, i residenti intraprendono una folle caccia all'uomo. Nella prima sequenza della Zona un adolescente percorre una strada residenziale a bordo di un Suv. La vernice brillante dell'auto riflette ville e giardini curati: un dentro perfetto e asettico che riproduce se stesso, mentre il suo fuori, caotico e disperato, "ruba" l'amore sopra un pullman rugginoso.
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Di Irena non si sa molto, solo che è arrivata in Italia dall'Ucraina. O forse è tornata, dopo alcuni anni, per chiudere un conto. Con l'aiuto di un portinaio interessato (Haber), trova lavoro presso la famiglia Adacher, una coppia di orafi con una figlia affetta da una cronica incapacità di difendersi. Irena si occupa della piccola, la conquista e le insegna a reagire. Sembra cominciare a trovar pace, ma ecco che si ripresenta il male che ha deciso del suo passato e che ha le sembianze dell'aguzzino Muffa (Placido).
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Yae-jin e Jae-young sono due amiche e vogliono andare in viaggio in Europa. Per poterselo pagare Jae-young decide di prostituirsi mentre Yae-jin gestisce i suoi appuntamenti. Ma un giorno qualcosa va storto e Jae-young, per non farsi catturare dalla polizia, si getta dalla finestra. Yae-jin, distrutta dal rimorso per essersi distratta e aver così causato indirettamente la morte dell'amica, sceglierà una maniera inconsueta per espiare la sua colpa.
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Ilaria Alpi, giornalista Rai, conosce l'operatore Miran Hrovatin in occasione di un reportage sulla guerra civile nella ex Jugoslavia. Durante una sosta a Spalato Ilaria sembra ricevere conferme su un misterioso traffico di armi e rifiuti tossici che sembra legare, tramite i canali della cooperazione, Italia, Balcani e Somalia. Tornata in Italia, coglie al volo l'occasione per un servizio nel paese africano. Naturale richiedere l'aiuto di Miran, con cui nel frattempo si è sviluppato un rapporto di rispettosa amicizia. Ma le scoperte dei due non diventeranno mai pubbliche: il 20 marzo 1994 saranno uccisi in un agguato a Mogadiscio.
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La dignidad de los nadies offre un nuovo capitolo della storia dell'Argentina, iniziata da Solanas, con Memoria del saqueo (2004). Il film inizia proprio dove il precedente documentario si era fermato: la rivolta del dicembre del 2001 con le conseguenti dimissioni del presidente De La Rua. Il filmaker argentino, con questa nuova opera, mostra le conseguenze della rivolta, dal nuovo governo Kirchner fino ad arrivare ai giorni d'oggi, con uno sguardo sulle recenti realtà di autogestione. Sono racconti di solidarietá, piccole epopee narrate dai suoi protagonisti, eroi anonimi con proposte collettive, che sono riusciti a vincere l'impunitá e l'abbandono sociale, ricostruendo la speranza.
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Angie è una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, Jamie, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un'agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell'Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all'amica Rose crea un'agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell'immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione.
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Chi è davvero l’avvocato Jacques Vergès, e perché fa quel che fa? Anticolonialista, sposato con la mitica eroina dell’indipendenza algerina Rachida Bouhired che difese in tribunale salvandola dalla ghigliottina. Avvocato dei membri della Raf in Germania, portavoce della causa palestinese, vicino alla sinistra estrema ma anche all’estrema destra (a certi nazisti come il banchiere svizzero François Genoud) e difensore dei khmer rossi responsabili del genocidio. Poi scompare, trascorre otto anni in clandestinità e riappare per difendere attivisti della lotta armata e campioni del terrore come Magdalena Kopp e personaggi controversi come Klaus Barbie, dittatori africani e Slobodan Miloševic; senza dimenticare i suoi stretti contatti con il terrorismo islamico.
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Maria, insegnante di italiano in una scuola serale di Napoli, vive da sola, senza genitori né amanti. Tra una confidenza all'amico Fabrizio e un ballo in discoteca, trascorre i pomeriggi al cinema, dove incontra Pietro, ragazzo padre in preda a una crisi isterica del figlioletto. I due si frequentano, hanno una relazione e Maria rimane incinta. Alla notizia, il compagno non ne vuole sapere, rifiuta di partecipare alla gravidanza, non vuole prendersi responsabilità e, quando la bambina nasce prematura, Maria dovrà affrontare il calvario dell'attesa completamente da sola.
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Una giornata in una delle tante banlieue parigine. Un giorno uguale a molti altri per l'ebreo Vinz, il maghrebino Said e il nero Hubert. Se non fosse che un loro amico, il sedicenne Abdel, è stato pestato dalla polizia in seguito agli scontri della notte precedente e adesso è sospeso tra la vita e la morte in ospedale. Durante i tumulti, Vinz ha trovato la pistola persa da un agente. Il ragazzo giura che la userà per vendicarsi, nel caso in cui Abdel muoia.
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Presentato in concorso alla cinquasettantesima edizione della Berlinale, L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza rappresenta bene l'evoluzione cinematografica che un paese come il Brasile ha realizzato negli ultimi dieci anni. Dal 1995 sembra viva una stagione felice, la cosiddetta "retomada". Il suo "processo di risensibilizzazione" consiste nel riscoprire le identità e nel far conoscere e rendere protagoniste le problematiche della vita urbana, le zone di frontiera e le aree di frattura sociale.
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Una donna viene accusata di prostituire la figlia adolescente. Due carabinieri devono condurla in un orfanotrofio insieme al suo fratellino. Uno dei due agenti è una brava persona e si lascia coinvolgere. Alla fine dovrà persino difendersi dall'accusa di aver rapito i bambini.
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Il dolore di una madre per la perdita di un figlio è il più straziante. Ed è quello che Barbara Cupisti sceglie di raccontare nel documentario Madri, drammatico e commovente road movie girato tra Israele e Palestina, un viaggio tra le testimonianze di alcune donne israeliane e palestinesi che hanno vissuto questo dramma. Alle loro parole e ai loro volti è affidato infatti tutto il film, un documentario molto parlato, raccontato, arricchito da strazianti filmati di repertorio superati in intensità dai tragici racconti di queste madri, tutte molto diverse tra loro per estrazione sociale, religione e stile di vita.
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Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR. Un idealista votato alla causa comunista, servita con diligente scrupolo. Dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, un noto drammaturgo dell'Est che si attiene alle linee del partito, gli viene ordinato di sorvegliarlo. Il ministro della cultura Bruno Hempf si è invaghito della compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland, e vorrebbe trovare prove a carico dell'artista per avere campo libero. Ma l'intercettazione sortirà l'esito opposto, Wiesler entrerà nelle loro vite non per denunciarle ma per diventarne complice discreto. La trasformazione e la sensibilità dello scrittore lo toccheranno profondamente fino ad abiurare una fede incompatibile con l'amore, l'umanità e la compassione.
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Roma. Piazza Vittorio. Il quartiere più popolato da migranti di tutto il mondo: un insieme eterogeneo di colori, di stili di vita, di tradizioni culturali e di religioni che si intrecciano, in una convivenza che giorno dopo giorno cresce e si fa profondamente multietnica. Un gruppo di artisti e intellettuali italiani, su tutti Mario Tronco, tastierista degli Avion Travel, decide si salvare il vecchio cinema teatro Apollo, che, dopo essere stato declassato a cinema porno, sta per essere trasformato in sala bingo, e di costituire un'orchestra stabile composta appunto, anche e soprattutto, da musicisti extracomunitari. Il progetto-sogno inizia nel 2001 e nel giro di diversi anni, con tantissime difficoltà e con tenacia ancora maggiore, vede la luce.
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Rainer Wenger, insegnante di educazione fisica con un passato da anarchico rockettaro, per spiegare ai suoi studenti liceali il concetto di autocrazia li coinvolge in un esperimento di "regime dittatoriale" fra i banchi di scuola. Per una settimana dovranno rispondere al rigido sistema disciplinare di "Herr Wenger", conformarsi ad un codice di abbigliamento e lavorare assieme in un'ottica di organismo gerarchico, isolando o reprimendo eventuali dissidenti. In pochissimo tempo, i ragazzi scoprono uno spirito di cameratismo vincente, dominano le proprie insicurezze e paure attorno alla figura del carismatico "cattivo maestro" e si sentono legittimati ad animare atti di violenza e vandalismo, in un'operazione che arriva presto a fuoriuscire dalle mura dell'edificio scolastico.
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Bruno, vent'anni, e Sonia, diciotto. Dalla loro relazione nasce un bambino, Jimmy, che Bruno riconosce. Ma Bruno vive di furti che compie con la collaborazione di un ragazzino. Bruno crede di amare Sonia ma è privo di sentimenti paterni. Approfittando di un'ora in cui Jimmy è affidato a lui, va a venderlo.
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Harvey Milk è omosessuale, è laureato in matematica e lavora presso una Società di Investimenti a Wall Street. A un soffio dagli anni Settanta e dal suo quarantesimo compleanno, Harvey incontra e ama (per sempre) Scott Smith. Trasferitisi a San Francisco con un sogno di amore e di emancipazione, Harvey e Scott aprono un negozio di fotografia nel quartiere Castro. Davanti e dentro il Castro Camera si raccoglierà presto un gruppo di giovani attivisti omosessuali, emarginati (dalla società) e diseredati (dalle famiglie) alla ricerca di un sogno promesso e dei loro diritto contro la campagna di intolleranza avviata dagli ultraconservatori. Sostenuto dai suoi guys e da eterosessuali illuminati, Harvey si candida alla carica di consigliere comunale per una, due e tre volte. La sua terza campagna gli regala l'agognato incarico. Promotore della storica ordinanza sui diritti dei gay e trionfatore sulla Proposition 6, che voleva bandire gli omosessuali dall'insegnamento nelle scuole pubbliche della California, Milk verrà assassinato dal livore e dalla frustrazione di un ex consigliere. Trentamila persone marceranno da Castro al Municipio in una veglia pacifica che dal Settantotto alimenta e sostiene il sogno di Harvey.
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Collè Ardo è l'unica nel suo villaggio a non aver escisso la figlia, cioè a non averla sottoposta a una mutilazione del sesso femminile - rituale che ancora viene praticato presso alcune etnie africane. Quattro bambine, un giorno, si recano a casa della donna e le chiedono "moolaade", protezione. Non vogliono subire l'escissione. Collè Ardo tende una corda all'entrata della propria capanna: nessuno potrà entrare. Il villaggio è in subbuglio: uomini, donne anziane, il capo della comunità: tutti sono contro Collè Ardo, ma lei - con coraggio e determinazione - cerca di resistere e di far valere le proprie ragioni e quelle delle bambine che, con amore e consapevolezza, ha deciso di proteggere.
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Gavino, un bambino sardo, studierebbe volentieri, ma a sei anni il padre già lo strappa dalla scuola per fargli fare il pastore. Un sopruso dopo l'altro (con tanto di botte), Gavino cresce. Va militare e comincia a leggere. Aiutato da un amico, riesce a farsi una cultura. Ma la lotta con il padre continua: finirà quando i due si scontreranno sul piano fisico e il giovane avrà la meglio. Gavino studia, va all'università e si laurea. La vita di Gavino Ledda, l'autodidatta scrittore, tratta dal suo libro.
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Il documentario apre sul fermo immagine di un tatuaggio del Duce: Mussolini, dice il ragazzo, è stato "l'unica persona che ha provato a fare un'Italia unita e valorosa". Lo sguardo di quel giovane, così come quello degli altri presenti alle manifestazioni di Forza Nuova, non è cattivo, appare disorientato e vittima di una disinformazione e di un'impreparazione culturale che deriva dalle generazioni precedenti, cattivi maestri di storia.
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Maria e` una giovane ragazza colombiana che lavora in una fabbrica che confeziona rose. Dotata di un carattere volitivo decide di non sottostare ai soprusi sul posto di lavoro e creca un modo per guadagnare avendo anche scoperto di essere incinta e volendo tenere il bambino. Finisce cosi` con l`accettare di esportare droga negli Stati Uniti trasportandola nel proprio stomaco. L'impresa ha un esito complesso perche` a una delle due ragazze che viaggiano con lei esplode un contenitore nello stomaco e viene uccisa e sventrata per asportare la droga rimasta. Maria dovra` decidere che fare della vita sua e del nascituro
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Romania, 1992. Tre anni dopo la caduta del regime di Ceausescu Miloud Oukili, clown di strada francese di origini algerine, giunge a Bucarest. Qui si trova di fronte a una realtà terribile. Centinaia di bambini dai tre ai sedici anni vivono nel sottosuolo della città, sopravvivono grazie a furti, accattonaggio e prostituzione. Si tratta di bambini scappati da squallidi orfanotrofi o da altrettanto deleterie situazioni familiari. Miloud ha un sogno: vincere la loro indifferenza a tutto.
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Syriana è un thriller politico incentrato sul rapporto tra terrorismo internazionale, politica estera americana e industrie petrolifere e basato sulle memorie di Robert Baer, ex agente della Cia impegnato nella lotta al terrorismo.
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Nella Lisbona del 1938, sotto la cappa del fascismo salazariano, un anziano giornalista culturale con la passione dei necrologi di scrittori illustri incontra due giovani impegnati nella lotta clandestina contro il regime e un medico colto e democratico che l'aiutano a uscire dal guscio della sua quieta neutralità. E a ribellarsi.
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Alex ha sedici anni e frequenta il liceo a Portland. Un giorno un amico lo invita ad andare con lui a Paranoid Park, luogo malfamato della città in cui si confrontano i più abili esperti in materia di skateboard. Una notte, proprio presso il parco, Alex uccide accidentalmente un agente. Decide di continuare la sua vita senza dire nulla a nessuno.
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Un conduttore radiofonico di Dallas, Barry, aggressivo e molto schietto, conduce un programma di successo. Arrivano molte telefonate e lui spara a zero su ogni tipo di argomento e sui radioascoltatori che parlano in diretta. Così non fa che accumulare l'odio di persone anche pericolose, finché una sera, uscito dalla stazione radio, viene trucidato.
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Il documentario, strutturato in una prima parte storica e una seconda di testimonianze, e diviso in capitoli che affrontano teorie e argomenti diversi, analizza il comportamento delle multinazionali alla stregua di un essere umano, da un punto di vista psichiatrico evidenziandone le psicosi.
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In Kenya, Tessa Quayle, attivista che indaga su alcune aziende farmaceutiche, viene uccisa in misteriose circostanze. La notizia della morte, colpisce drammaticamente il diplomatico inglese e marito della donna, Justin Quayle, al punto che tutte le certezze nella sua vita sembrano scomparire. Ora, l'unico scopo di Justin è trovare gli assassini e portare avanti il lavoro della moglie deceduta.
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Il 26 giugno 1996 la giornalista dublinese Veronica Guerin fu uccisa in un agguato da un killer, inviato dalle gang di spacciatori che infestavano la capitale irlandese e soggiogavano la sua gioventù. Questo fu il risultato dei reportage scottanti che la Guerin aveva scritto negli anni precedenti, adorata dai lettori, ostracizzata dai colleghi, inascoltata dal governo; il quale peraltro, una settimana dopo la sua morte, in una sessione straordinaria approvò una legge anti-droga che contribuì a sconfiggere i trafficanti
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Un sindacalista siciliano preferisce lasciare un incarico a Roma per tornare al proprio paese e lottare contro la mafia. Viene ucciso, ma il suo sacrificio scuoterà i contadini.
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A Coney Island si intessono le vicende di Sara Goldfarb, teledipendente con l'assillo di partecipare a uno show televisivo, di suo figlio Harry, tossicodipendente con l'aspirazione di avviare una boutique con la sua ragazza, anch'ella tossicodipendente, e del loro comune amico Tyrone. I sogni si trasformeranno in incubi e la dura realtà della droga cancellerà le aspirazioni e le illusioni.
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Vesna, ventunenne ceca, si allontana dalla sua comitiva e rimane a Trieste con la precisa intenzione di fare la prostituta. Dopo le prime difficoltà iniziali i soldi cominciano ad arrivare. Gli incontri con gli uomini sono tutt'altro che dolorosi, l'unico che la tratta male (anzi, malissimo, le dà una coltellata) è un magnaccia jugoslavo. La soccorre il mite Antonio (Albanese) che si innamora di lei. Dopo una breve convivenza con qualche dolcezza reciproca, la ragazza preferisce continuare la sua vita. Trovata senza passaporto, fugge per non essere rimpatriata, e finisce sotto un camion.
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Gianni ha un lavoro: occuparsi dell'anziana madre, una nobildonna decaduta, capricciosa e un tantino opprimente. Madre e figlio vivono soli in un fatiscente appartamento nel centro di Roma e faticano a tirare avanti, ricoperti di debiti come sono. Nel bel mezzo dell'afa estiva Alfonso, l'amministratore, si presenta alla loro porta per riscuotere quanto gli è dovuto, ma propone a Gianni l'estinzione di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare la madre per la notte e il successivo pranzo di ferragosto in modo che lui possa partire per le terme. L'accordo non prevede però l'arrivo di una seconda signora, la zia di Alfonso, una simpatica anziana con qualche problema di memoria, ma l'amministratore lo convince a tenerla offrendogli del denaro. Gianni è costretto, suo malgrado, a dare asilo anche a una terza "mamma abbandonata" quando l'amico dottore, giunto per fargli una visita di controllo in seguito a un malore, gli chiede di potergliela affidare per non lasciarla sola durante il turno di notte.
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Il giornalista Richard, americano, decide di andare con l'amico Rock in Salvador, dove la vita, secondo lui, è più piacevole. Ma qui le cose stanno ben diversamente: violenza, guerriglia e morte sono all'ordine del giorno. La destra è armata da Reagan. Mentre rischia di continuo la vita, Richard s'innamora di Maria, giovane donna con bambini. La situazione precipita dopo l'assassinio dell'arcivescovo Romero, corre altro sangue e sarà solo un sogno, quello di Richard (tornare in America con Maria).
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Tutta la vita davanti torna a guardare all' Italia di oggi, quella del lavoro precario e delle lauree che servono a poco o niente, quella del mito del successo e della televisione, della vita reale e di quella immaginata. . C' è il venditore invasato di Elio Germano, che regge tutto il suo fragile equilibrio emotivo sulla capacità di essere il numero uno; c' è il boss di Massimo Ghini che nasconde nel lavoro i fallimenti della sua vita privata; c' è la direttrice di Sabrina Ferilli la cui filosofia di vita e di successo non può cancellare solitudine e infelicità; c' è Giorgio, il sindacalista di Valerio Mastandrea, fragile come i precari che vorrebbe sindacalizzare e sempre pateticamente in ritardo sulla realtà; c' è la collega di call center interpretata da Micaela Ramazzotti, svampita e svagata e indifesa e per questo destinata alle sconfitte più dolorose, e c' è quella con il volto di Valentina Carnelutti, a cui saltano i nervi quando perde la medaglietta di prima della classe...
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Un documentario che racconta il profondo cambiamento avvenuto nel costume in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta grazie alla liberazione sessuale e al movimento femminista.
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Nonostante la contrarietà del figlio Nejat, Ali, un anziano turco che vive a Brema, decide di vivere con Yeter, una prostituta anch'essa turca che fa il mestiere per aiutare negli studi la figlia Ayten che vive a Istanbul. Ali causa accidentalmente la morte di Yeter e Nejat, che le si era affezionato, lascia il suo lavoro di docente e si reca in Turchia per cercare Ayten. La quale invece, ricercata perché appartenente a un gruppo antigovernativo accusato di terrorismo, ha raggiunto la Germania. Qui trova la solidarietà e l'amore di una studentessa, Lotte, la quale la segue nel suo ritorno da prigioniera in patria dandosi da fare per liberarla.
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Otilia e Gabjta sono due studentesse universitarie che alloggiano nel dormitorio di una città romena. Siamo negli anni che precedono la caduta del regime di Ceausescu e Gabjta affitta una stanza d'albergo in un hotel di bassa categoria. Ha un motivo preciso: con l'assistenza dell'amica ha deciso di abortire grazie anche all'intervento di un medico che però rischia l'arresto, essendo l'interruzione procurata della gravidanza un reato. Otilia resta a fianco dell'amica soffrendo intimamente per quanto sta accadendo e scoprendo progressivamente la fragilità della sua condizione umana.
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Workingman's Death segue il lavoro dei minatori in Ucraina, di quelli che maneggiano i sulfuri in Indonesia, in Nigeria, in Pakistan, i lavoratori dell'acciaio in Cina, fino a spostarsi nella "civilizzata" Germania. Il documentario si prefigge di illustrare la condizione del massacrante lavoro manuale in tutto il mondo: lontano dallo scomparire, nonostante le conquiste tecnologiche, sta divenendo "invisibile" come le persone che sono costrette a farlo per un compenso irrisorio
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"Napule è nu sole amaro, Napule è 'na carta sporca e nisciuno se ne importa", tranne Raffaele Del Giudice, un educatore ambientale resistente, che proprio non ci sta a guardare i rifiuti divorare la sua terra e le polveri di amianto saturare il suo cielo. A venticinque chilometri da Napoli, nei comuni di Giuliano, Qualiano, Acerra e Villaricca, il gregge pascola prima di essere abbattuto e gli agnelli, uccisi dalla diossina, si decompongono come fiori sui prati.
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La storia di padre Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Un uomo che «sparava» dritto, dovere inflessibile nella denuncia e alieno da ogni compromesso. Con gesti concreti, dedicandosi al recupero dei bambini del quartiere per sottrarli alla mafia, padre Puglisi diventa una presenza scomoda, un simbolo, un freno alla corruzione.
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In una banca del Michigan ai clienti più fedeli si regala una pistola. Un gruppo di 'onesti cittadini' organizza campi di addestramento paramilitare per esercitare il diritto di difendersi. Un'intervista a James Nichols che fabbrica bombe. Queste sono le premesse che conducono alla rievocazione della tragedia verificatasi alla Columbine High School dove, nell'aprile 1999, quando i due studenti Erik e Dylan hanno fatto irruzione armati nella scuola provocando una strage. Inizia così il documentario destinato a scuotere le coscienza degli americani anche se con la consapevolezza della difficoltà di convincere la maggioranza della popolazione ad orientarsi a un maggiore controllo nella detenzione delle armi.
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India, 1938. Chuya, una ragazzina di appena otto anni, viene allontanata dalla sua famiglia e trasferita in una casa ritrovo per vedove indù, per espiare la colpa d'un marito perso e mai conosciuto, attraverso l'eterna penitenza imposta dai testi sacri. Tra veglie e preghiere, la ragazzina porterà una ventata di freschezza - e di scompiglio - che contagerà l'affascinante Kalyani, giovane vedova innamorata di Narayan, un fervente idealista sostenitore di Gandhi. Il film di Deepa Mehta va a concludere una personale trilogia sugli elementi acqua, fuoco e terra.
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Kim Rossi Stuart alla sua opera prima, dopo avere vestito i panni del padre ne Le Chiavi di casa di Gianni Amelio, interpreta Renato, un padre single che vive coi suoi due figli, Viola e Tommi. Abbandonato dalla moglie Stefania (Barbora Bobulova), Renato cerca di condurre avanti al meglio la famiglia, ma non è semplice quando si hanno anche problemi di lavoro. Chi ne soffre di più è il piccolo Tommi.
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Appena uscito da una prigionia di 14 anni scontata per un atto di bullismo contro una coetanea sconfinato in un terribile omicidio, Jack, ormai 24enne, arriva a Manchester in cerca di un nuovo inizio. Ha una nuova identità, un nuovo lavoro e una fedina penale ripulita, ma un'adolescenza completamente trascorsa dietro le barre di una cella ha generato cicatrici indelebili. Sotto la guida di Terry, qualcosa più di un semplice assistente sociale, Jack cerca di partire da zero e ricostruirsi una vita.
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Questa volta Michael Moore prende le mosse da lontano, addirittura dall'Impero Romano, per mostrare come i segnali di decadenza di quella potenza antica siano tutti rintracciabili nella realtà odierna. La domanda è più che mai esplicita e con la risposta già incorporata: quanto è alto il prezzo che il popolo americano paga a causa della confusione operata tra il concetto di Capitalismo e quello di Democrazia? Per Moore i due termini non coincidono anzi sono in più che netta opposizione soprattutto ora, dopo la crisi mondiale di cui tutti paghiamo le conseguenze.
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Un gruppo di uomini di colore parte in autobus per partecipare alla storica Million March Man. Durante i tre giorni di viaggio, tra tensioni, canti e riflessioni, alla fine tutti troveranno un senso comune di appartenenza, una voglia di costruire insieme un mondo migliore contro ogni razzismo e discriminazione.
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New York, quartiere di Brooklyn: assassinio tra i clockers, spacciatori di colore, specializzati nella distribuzione di crack e controllati dal giovane Strike. Sul caso indaga il detective Rocco Klein, che non si lascia convincere dalla confessione di Victor, fratello di Strike.
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China Blue e Joanna sono la stessa donna, solo che la prima è una professionista della marchetta, la seconda un'affermata stilista. Due uomini scoprono la sua doppia vita: un prete diabolico, che vorrebbe redimerla con tanto di pugnale a forma di vibratore, e un elettrotecnico, che si è messo a fare la spia industriale per migliorare il bilancio familiare.
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In una landa desolata del Nord-Est Italia, tra cave di pietra, case sparse e anonimi centri commerciali, vivono un padre e un figlio. Rino Zena, disoccupato e ostinato, educa Cristiano, un adolescente timido e irrequieto che i compagni schivano e le ragazzine umiliano. Soli contro il mondo e contro tutti, hanno un solo amico: Quattro Formaggi, un disgraziato offeso da un incidente con i fili dell'alta tensione e ossessionato da Dio, dal presepio e da una biondissima pornodiva. Uniti da un amore viscerale, Rino e Cristiano tirano avanti un'esistenza orgogliosa che reagisce alla prepotenza del prossimo e all'ingerenza dei servizi sociali. Dentro una notte di pioggia e fango una ragazzina cambierà per sempre i loro destini.
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Un film sul razzismo e il neo-nazismo negli Stati Uniti e sulla fragilità psicologica di due fratelli, Derek e Danny, che alla vita tranquilla e borghese rispondono nella maniera più sbagliata, con l'odio e la violenza. Danny, il più giovane, ricorda con immagini in bianco e nero le bravate di Derek che lui ritiene un esempio da seguire. Uscito dal carcere il maggiore rinsavisce (siamo dalle parti di Rusty il selvaggio) ma per il fratello è troppo tardi. Il mondo degli skinheads, nudo e crudo.
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Claudia vive sola a Milano, dove attende un'occasione. Di giorno lavora in un'agenzia di viaggi e la sera studia russo. Attratta dal suo nuovo insegnante ucraino lo invita a cena e tenta un approccio. Boris, scostante e misterioso, si sottrae al suo bacio maldestro, rendendosi poi irreperibile. Alla vigilia della partenza estiva per la Grecia, l'uomo si affaccia nuovamente nella sua vita per chiederle di ospitare qualche giorno la cugina Olga. Le loro solitudini si trasformeranno in un'amicizia profonda. Un fatto tragico e inaspettato la spingerà finalmente ad agire.
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Paul e Helene Vidal sono la classica coppia della medio - alta borghesia: assorbiti unicamente dal lavoro, non hanno (e non vogliono avere) tempo per nient'altro. L'incontro fortuito con Malika, giovane prostituta algerina che viene picchiata fino a finire in coma proprio di fronte alle loro auto, spinge Helene a rivedere le proprie priorità. Tanto da assisterla in ospedale fingendosi una parente e aiutarla a rendere innocui i suoi massacratori. Alla fine a trionfare sarà la sorellanza, mentre intorno il mondo maschile non capisce e non riesce ad adeguarsi.
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Ciad, 2006. Dopo l'amnistia accordata a tutti criminali di guerra, Atim, un adolescente orfano di padre, viene incaricato dal nonno di vendicare il suo assassinio. Giunto a N'Djamena scopre che l'ex criminale gestisce una panetteria e ha sposato una giovane donna. Nassara, ignorando le reali intenzioni del ragazzo, lo accoglie come garzone nella sua panetteria per insegnargli il mestiere del fornaio. In un crescendo di silenzi e sentimenti inespressi la relazione tra i due uomini evolverà fino a esplodere in un drammatico confronto finale. Nel deserto e sotto un solo accecante, Atim deciderà il destino di Nassara e il proprio.
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La terra trema. Dopo il Grande Terremoto che la sorprese indifesa nel 1461 e poi nel 1703, l'Aquila è abbattuta nella primavera del 2009 e di nuovo "città rovinata", come ebbe a scrivere tre secoli prima Marco Garofalo, Marchese Della Rocca, al Vicerè di Napoli. Questa volta a compiere il miracolo del terremoto non sarà però il martire cefaloforo Emidio, condannato alla pena capitale e poi canonizzato. Al culto emidiano si sostituisce quello berlusconiano, (auto)celebratosi a partire dal 7 aprile, il giorno successivo alla scossa fatale che ha colpito al cuore l'Abruzzo e piegato le sue anime "forti e gentili". Da qui si avvia il documentario di Sabina Guzzanti, cronaca delle 'cose nostre' e della politica dei fattacci che hanno compromesso il futuro dell'Aquila e della sua gente.
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Dopo una prima teatrale, una comitiva dell'alta borghesia viene invitata a cena in una villa di amici. Sul tardi, mentre ascoltano una pianista, si accorgono che la servitù si è inspiegabilmente eclissata. Cercano di uscire dalla villa ma qualcosa li trattiene. Sono prigionieri di loro stessi e improvvisamente si ritrovano, quasi fosse il giorno dell'Apocalisse, a piangere sul loro destino. La situazione si fa sempre più tesa, i loro dialoghi sempre più amari e violenti fino al "sacrificio carnale" di una giovane ragazza che viene posseduta dal loro ospite. Solo allora crederanno di essersi liberati dal loro incubo.
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Tratto dal libro "The smartest guys in the room: the amazing rise and scandalous fall of enron" di Bethany Mclean e Peter Elkind, si narra la storia di uno dei peggiori scandali finanziari di tutti i tempi che coinvolse alcuni dei maggiori dirigenti di una delle più grandi società degli Stati Uniti. Furono accusati di aver rubato più di un miliardo di dollari rovinando investitori e impiegati.
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Dopo Michael Moore anche Van Sant riflette sulla strage compiuta da due studenti nei confronti di compagni e professori nel liceo di Columbine negli Usa. Lo fa con un film di breve durata in cui si affida a una macchina da presa che pedina alcuni dei protagonisti che diverranno vittime o assassini quasi fosse una candid camera. Ne esce un quadro di desolante vuoto esistenziale, un tunnel che non ha una luce sul fondo. Non c'è più' neppure la tragedia. La morte per strage si tinge di banale quotidianità.
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Caduta di Danton, uno degli artefici della Rivoluzione francese. La sua rivalità con Robespierre lo portò alla ghigliottina. Dopo Danton ci fu il Terrore. Barocca, sontuosa ricostruzione storica di Wajda.
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Rosario ha undici anni. Abita in un condominio di periferia di una Napoli devastata dalla camorra. Vive con sua nonna, ammalata di Roipnol e drogata di televisione. E' la punta di diamante di un piccolo branco che passa le sue giornate trascinandosi tra sale giochi, brutte paninoteche, piccoli reati e roulette russe improvvisate sulla tangenziale. Ma c 'è anche un sacerdote che cerca di tenere insieme i pezzi (meglio: i frammenti) di una società che non si può più definire tale.
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1952. Due giovani studenti universitari, Alberto Granado ed Ernesto Guevara partono per un viaggio in moto che li deve portare ad attraversare diversi paesi del continente latinoamericano. Quella che doveva essere un'avventura giovanile si trasforma progressivamente nella presa di coscienza della condizione di indigenza in cui versa gran parte della popolazione. Quel viaggio cambiera' nel profondo i due uomini. Uno di loro diventera' il mitico "Che" mentre l'altro, ancora vivente, e' medico a Cuba.
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È la vicenda di due adolescenti, Jaibo e Pedro, ambientata in un sobborgo povero di Città del Messico. Jaibo - che è stato in riformatorio - spinge il compagno ad una serie di azioni di delinquenza, giustificate dalla miseria e dalla bestialità in cui entrambi sono cresciuti.
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La madre di Fausta, una ventenne peruviana, sta morendo e le ricorda cantando che lei è stata allattata con il 'latte della tristezza' perché nata negli anni Ottanta in cui terrorismo e stupri erano all'ordine del giorno. Dopo la morte della genitrice Fausta vorrebbe offrirle un funerale degno di questo nome ma i pochi soldi sono stati tutti investiti nei festeggiamenti per l'imminente matrimonio della cugina. Lo zio però vuole che il cadavere venga seppellito prima delle nozze. Fausta che vive in una baraccopoli alla periferia di Lima cerca di vincere le sue paure e trova lavoro come cameriera presso una pianista. Spera così di mettere insieme una somma adeguata per le esequie
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Sembra incredibile ma, a poche migliaia di chilometri dai nostri salotti, c’è un mondo in cui per tanti giovani l’unica via di fuga dalla miseria sembra quella di vendere una parte del proprio corpo. H.O.T., uno straordinario reportage tutto italiano, squarcia il velo di omertà e indifferenza che resiste su ciò che succede in paesi come il Brasile, la Cina e il Nepal e getta luce su un sistema globale composto non solo dai trafficanti, ma dagli intermediari che convincono i ragazzi a cedere gli organi, dai medici che espiantano la “merce” e dai chirurghi compiacenti che chiudono gli occhi di fronte a una tale atrocità, accettando di vendere la parte del corpo più preziosa di tutte: l’anima.
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Elsa e Michele sono felicemente sposati, hanno una figlia e una splendida casa dove coltivano il loro amore e ricevono amici affettuosi. Elsa si è appena laureata in Storia dell'Arte e lavora al recupero di un affresco attribuito al Boniforti, Michele è stato invece estromesso dall'azienda dai suoi stessi soci, che ritenevano la sua gestione poco competitiva. Dopo la confessione del licenziamento, Elsa e Michele sono costretti a riconsiderare e ridimensionare il loro (alto) tenore di vita. A quarant'anni si confronteranno drammaticamente col mutato mercato del lavoro.
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Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c'è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l'omicidio come rito d'iniziazione, l'ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità.