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Biografia del pittore di icone Andrej Rubliov ma anche storia della Russia all'indomani dell'invasione tartara. Andrej è un giovane monaco che affresca chiese nella Russia del 1400. È convinto che nel suo mondo ci sia posto solo per l'arte e per il suo sentimento religioso. Ma intanto la città di Wladimir dove abita e lavora è messa a sacco e Andrej assiste a scene di violenza indescrivibili. Lui stesso è costretto a uccidere per difendere una ragazza da un soldato straniero. Scioccato dagli avvenimenti si isola da tutti e si rifiuta di continuare a dipingere. Tornerà a creare quando avrà capito che la funzione dell'arte non è solo quella di appagare chi ha il dono di possederla.
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Individui distanti tra loro migliaia di chilometri incrociano per qualche ora i loro destini sulla Terra, creando un disperato affresco di un'umanità sola e dolente. Il detonatore che innesca una reazione a catena in questo puzzle composto da tessere fin troppo perfettamente combacianti è il colpo di fucile partito dalle mani di due ragazzini in un paese sperduto del Marocco. Un gesto immotivato, compiuto quasi accidentalmente da due innocenti che, come in un domino, agisce profondamente sulle vite di tre gruppi di persone in diverse zone del pianeta: una coppia di americani lì in vacanza per risolvere una crisi coniugale, una domestica messicana alle prese con i figli dei due nel giorno del matrimonio di suo figlio, e un'adolescente giapponese, sordomuta ed emotivamente emarginata, alla disperata ricerca d'amore in una Tokyo caotica e alienante.
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Può essere considerato senz'altro un capolavoro, questo di Zhang Yimou. Un regista che ha già realizzato due opere come Sorgo rosso e Ju Dou e che può essere confrontato, pur non essendo giapponese, al grande Akira Kurosawa. Siamo in Cina negli anni Venti. Un ricco cinese si sposa per la quarta volta. Tutte le mogli vivono nell'immensa dimora. La vita matrimoniale è scandita dalle lanterne rosse, che vengono accese davanti alla stanza della prescelta per la notte. Si innescano così gelosie e competizioni, anche mortali. Il film è da ritenersi un capolavoro soprattutto formale. Le riprese sono simmetriche, secondo lo stile dei grandi fotografi, quale, appunto, il regista è stato.
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"Tsotsi" significa "bandito" nel linguaggio di strada nella periferia di Johannesburg. Tsotsi è il soprannome di un ragazzo di 19 anni che ha rimosso ogni ricordo del suo passato, compreso il suo vero nome. Tsotsi conduce una vita all'insegna della violenza; riempie di botte un compagno della sua gang perché gli fa troppe domande, ruba un'automobile, ferendo la donna che la guidava, ma scopre sul sedile posteriore la presenza di un neonato. A modo suo Tsotsi incomincerà a prendersi cura di lui.
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Angie è una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, Jamie, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un'agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell'Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all'amica Rose crea un'agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell'immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione.
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Le cerimonie di iniziazione tantrica del Kalachakra colte dal regista Werner Herzog in due differenti punti del pianeta a Bodh Gaya in India e a Graz in Austria.
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Guerra del Kippur, 1973. Un tenente dice a un ufficiale medico "volevo parlarti della mia ragazza e tu mi parli di tua madre morta e dei campi nazisti...". Il medico risponde "...ho sempre la sensazione che siamo sospesi, e che ciò che temiamo prima o poi accadrà". Significa prima di tutto amicizia, sostegno a oltranza, senso del dovere e abitudine al senso del dovere. E significa dolore e paura, che non sono il segnale che il popolo israeliano, forte, vincente, vuol dare di sé. Le guerre vengono vinte ma vengono perse, è questo il discorso di Gitai, che conosce bene l'argomento perché quella guerra l'ha combattuta. Dopo una premessa
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La storia di Kirkù e della strega Karabà era troppo breve per raccontare tutte le straordinarie avventure vissute dal piccolo e saggio africano che nel 1998, ansioso di nascere e di correre velocissimo sul grande schermo, ha conquistato il mondo con il suo straordinario coraggio. Scopriremo così quando Kirikù divenne giardiniere, poi detective, e vasaio, e mercante, viaggiatore e persino dottore, senza mai perdere il suo infantile buon senso
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Una riflessione in quattro parti sulla storia degli arabi palestinesi a partire dal 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele, sino ai giorni nostri. Viene raccontata attraverso episodi comici o tragici della vita di tutti i giorni ed è ispirata ai racconti del padre del regista, che partecipò alla prima resistenza, alle lettere della madre e ai ricordi del regista stesso che è in parte anche protagonista del film.
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Tenzin Gyatso, scoperto quattordicesimo Dalai Lama (Kundun appunto, in lingua tibetana) cresce e cerca di regnare come può. Quando arrivano i Cinesi nel '49, dopo aver incontrato Mao Tse Tung (che annuncia a lui, divinità in terra, che la religione è veleno), lascia la sua terra e va esule nel mondo (e continua a farlo fino ai nostri giorni). Assistiamo alla vocazione del bambino, alle manifestazioni spirituali, magiche, miracolose del ragazzo, e alla sua tristezza umana e generale.
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C'era una volta, nella Cina del decimo secolo, la grande dinastia dei Tang. Nella città imperiale lo sfarzo e la ricchezza si respirano in ogni dove. L'imperatore, l'imperatrice e i loro figli sono serviti e riveriti da uno stuolo di servitori adoranti. Ogni minima azione quotidiana avviene nel rigore e nel rispetto di rituali millenari, nella magnificenza quasi surreale di un mondo estetizzato e dorato. Ma, come in ogni famiglia e favola che si rispettino, il male, il segreto, l'intrigo sono dietro l'angolo. La famiglia imperiale nasconde segreti inconfessabili fino al giorno in cui, durante la festa del Chong Yang, la festa dei crisantemi legata alla famiglia e alla sua solidità, ogni minimo intreccio verrà disvelato. Un'epica battaglia metterà fine a tutti i misteri.
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Ambientato nella savana africana, questo film d'animazione racconta le avventure di un bambino molto speciale: Kirikù. Piccolo e indifeso, toccherà a lui salvare il suo villaggio dai malefici della strega Karabà. Il regista francese Michel Ocelot che, per questa sua prima esperienza di lungometraggio, ha tratto ispirazione dall'affascinante repertorio delle fiabe e delle leggende africane, è riuscito a realizzare un film coinvolgente per grandi e piccini. Merito anche della musica di Youssou N'Dour, capace di rendere ancora più particolari le atmosfere e i colori africani.
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India. Un malinconico uomo di mezza età scende frettolosamente da un taxi e insegue un treno in partenza. Durante la corsa si accosta a lui un individuo allampanato, più giovane, che gli lancia un'occhiata fugace e lo supera riuscendo a salire al volo sul treno. Da questa pittoresca corsa al ralenti inizia il viaggio del "Darjeeling Limited", lo sgangherato convoglio che ospita i tre fratelli Whitman durante il loro tragicomico viaggio indiano.
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Qiang è un bambino di 4 anni che, nella Cina Popolare del 1949, viene portato in un Istituto pechinese dei migliori dai genitori troppo impegnati nel lavoro. Qiang deve confrontarsi con la vita della collettività, regolata in modo per lui troppo rigido dalle educatrici. Dalla fase del pianto sconsolato passa ben presto a quella della disobbedienza attiva supportato in questo da una coetanea. Quando riuscirà a convincere tutti i compagni che la loro insegnante non è altri che
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Turchia, 1915. In una cittadina vive la benestante famiglia armena degli Avakian. Nel giorno in cui vengono colpiti dal lutto per la morte del patriarca anche il generale Arkan, capo della guarnigione turca, è presente alle esequie. È il segno di un rapporto, se non di amicizia, di reciproco rispetto tra le due comunità. Ma i Giovani Turchi hanno già pronto un piano per creare la Grande Turchia in cui non ci sarà posto per i ricchi e 'traditori' Armeni. Nessuna mediazione si rivela possibile. Dalla capitale partono per ogni dove gruppi di militari con l'ordine di uccidere sul posto i maschi (di qualunque età essi siano) e di deportare le donne e le bambine per poi massacrarle nei pressi di Aleppo. La famiglia Avakian viene smembrata e la giovane e vitale Nunik farà di tutto per salvaguardare la vita delle più piccole.
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Nello scrivere la sceneggiatura il regista John Milius si basa su fatti veramente accaduti - il rapimento da parte del bandito marocchino Raizuli di Ion Perdicaris, un americano espatriato a Tangeri - ma tramuta il soggetto in una donna vedova e madre di due figlie arricchisce la storia con un attacco degli Americani al palazzo del pascià di Tangeri.
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Nel 1931 l'Australia ha due problemi principali. Da una parte l'invadenza dei conigli, per difendersi dai quali è stata costruita una recinzione che taglia l'intero continente. Dall'altra l'esistenza degli aborigeni, che si pensa di "addomesticare" strappando i più giovani alle famiglie di appartenenza per deportarli in appositi "campi" di rieducazione dove dovranno imparare ad obbedire ai bianchi. Tra le vittime anche Molly, Gracie e Daisy Craig, tre bambine che decidono di fuggire percorrendo le 1.500 miglia necessarie per tornare a casa. Nonostante l'accanimento del funzionario predisposto all'attuazione del programma e gli sforzi della guida indigena incaricata di ritrovarle, due su tre ce la faranno.
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Una compagnia cinese rileva l'altoforno di un'acciaieria in disarmo. Vincenzo Buonavolontà, ex manutentore specializzato scopre un difetto nell'impianto. Per prevenire incidenti sul lavoro e garantire gli operai che dovranno manovrarlo, Vincenzo parte alla volta della Cina. Vuole consegnare personalmente la centralina modificata ai nuovi acquirenti. Giunto a Shanghai incontra di nuovo la loro giovane traduttrice, Liu Hua, che lo accompagnerà in un viaggio attraverso la Cina e dentro se stesso.
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Negli anni '60, la gente del Mali si svegliava ogni mattina al suono della voce di Boubacar "KarKar" Traoré's alla radio, che cantava dell'indipendenza. Chiunque in Mali ricorda di aver danzato al ritmo dei suoi pezzi. Ma dal momento che la sua musica era suonata solo alla radio, non guadagnava abbastanza per sopravvivere, e dovette smettere di suonare per lavorare come sarto e venditore, così da poter dare da mangiare alla sua famiglia. Qualche anno dopo deve affrontare un duro colpo: la sua amata moglie, Pierette, muore. Disorientato, Karkar parte per la Francia, lavora da edile, e canta nei weekend nelle tende per immigrati parigini che sono ora la sua casa. In Mali, tutti pensano che KarKar sia morto. Anni dopo, un produttore scopre una sua vecchia registrazione...
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2008, Mato Grosso do Sul (Brasile). Le attività economiche della zona sono legate allo sfruttamento in coltivazioni transgeniche dei terreni che in passato appartenevano agli indios e nelle visite guidate a turisti interessati al birdwatching. Lo status quo viene bruscamente interrotto quando Nádio, la guida ascoltata di una comunità indio decide di non poter sopportare lo stillicidio di suicidi di giovani senza più speranza. Inizia così una ribellione pacifica finalizzata a ottenere una restituzione delle terre indebitamente confiscate. Accanto a lui ci sono suo figlio e il giovane apprendista sciamano Osvaldo. I fazenderos inizialmente reagiscono cercando di frenare le spinte più estremiste del loro campo ma comunque ben decisi a non cedere neppure un ettaro di terra agli indios.
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Luo Yusheng ritorna al villaggio natale nel nord della Cina, per l'improvvisa morte del padre avvenuta durante la sua permanenza in città. Lo zio e il capo del villaggio lo informano delle ultime volontà del padre e dei funerali che dovranno essere celebrati, secondo la madre, osservando le antiche tradizioni rituali: la donna affranta da quella perdita desidera che il marito venga ricondotto a "braccio" sulla strada verso casa e che un drappo tessuto di sua mano ne avvolga le spoglia. A Luo tutto questo sembra, in principio, irragionevole, ma la memoria dell'amore straordinario che unì indissolubilmente la madre e il padre lo convincerà a raccontarla e a onorarla come si onora un "testamento".
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Il marito di Qiu Ju è stato aggredito da Wang Shantang, il capo del villaggio. Qiu chiede che Wang si scusi e spieghi le ragioni del comportamento. Al rifiuto di quest'ultimo la donna comincia a rivolgersi alle autorità passando da un semplice poliziotto fino alla corte superiore, facendo frequenti viaggi a Pechino. Alla fine tutto si comporrà.
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Ushuaia, Terra del Fuoco. Un liceale frequenta una scuola in rovina. Suo padre manca da molto tempo e sua madre ora è con un altro uomo. Così il ragazzo, Martin, compie un viaggio con la speranza di trovare il suo vero padre.
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Un viaggio attraverso voci e suoni dall'altrove, senza commenti aggiunti. Paesaggi, sguardi aperti sul mondo, sguardi aperti sulla vita: deserto, neve, valle, giungla, ghiaccio, foresta pluviale, sassi, paludi, montagne, mare, foreste, un atollo dei Mari del Sud. Un omaggio all'umanità, agli inizi del 21° secolo.
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Om Puri è il padre anglicizzato ma non fino al punto da non pretendere dai suoi figli un matrimonio tradizionale. Basset è la moglie british che si scontra con lui. I figli sono più inglesi di un nativo.
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Dopo lo scioglimento dell'orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d'origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e mansueta come poche, si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l'agenzia e scopre che i viaggi dell'inserzione non sono vacanze alle Maldive ma dipartite nel mondo dell'aldilà. Titubante all'inizio, si lascia convincere dagli insegnamenti del capo, il becchino Sasaki (Yamazaki Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo. Quando la moglie scopre l'identità del suo nuovo mestiere, scappa di casa e lo abbandona solo in paese, dove in molti cominciano a snobbarlo. Ma il destino sta nuovamente per sorprenderlo, costringendolo a fare i conti con il passato, la morte della madre e l'allontanamento precoce del padre, fuggito chissà dove e mai più rivisto.
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La pellicola si regge interamente sulla storia di tre donne differenti per cultura, ambizioni e carattere. Donne lontane, ma capaci di entrare in comunione, chiuse in un microcosmo di ferro con quattro ruote, un mezzo per sfuggire al passato e per correre incontro all'avvenire. Tre destini s'incontrano, intrecciano, amalgamano per poi allontanarsi nuovamente. Un film profondo, un road movie dell'anima pervaso di poesia, di sentimento, di rabbia repressa che non trova pace.
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Bucarest. Francesca è una maestra d'asilo sulla soglia di una decisione importante. Tramite un intermediario ha trovato un lavoro in Italia, come "assistente" di un anziano a Sant'Angelo Lodinese. Avrà, vitto, alloggio e stipendio. Vuole partire, ha i soldi, ma cerca anche l'approvazione dei suoi. Eppure tutti sembrano vedere nell'Italia un pericolo certo, un luogo violento, un finto miraggio.
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Tehran, 1953. Durante il conflitto per emancipare la Persia dalle potenze europee e ottenere la nazionalizzazione della Anglo-Iranian Oil Company, quattro donne di diversa estrazione sociale cercano di sopravvivere ai loro destini tragici e determinati (da padri e fratelli). Munis è una giovane donna con un'appassionata coscienza politica che resiste all'isolamento impostole dal fratello, Faezeh sogna di sposare l'uomo che ama, Fakhiri, sposata senza amore, lascia il marito e riaccende la fiamma di un sentimento trascorso, Zarin è una prostituta abusata dagli uomini di cui non distingue più i volti. A un passo dalla democrazia, sfumata con un golpe militare organizzato dalla CIA, Munis, Faezeh, Fakhiri e Zarin lasceranno la città per la terra, uno spazio prodigioso e bucolico dove dimenticare i soprusi, la sopraffazione, la violenza, il suicidio, lo stupro. Ma fuori dalle mura la Storia avanza, assediandone le vite e le speranze.
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Brasile, Nepal, Sudafrica, Cina, sono solo alcuni dei teatri di un traffico tanto diffuso quanto abietto e disperato, quello del traffico di organi umani, che si svolge con l'intermediazione interessata dei paesi civilizzati, delle loro mafie, dei loro professionisti.
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Astoria, Queens, 1986. Manhattan, ombelico del mondo, è a pochi chilometri ma temporalmente ad anni luce di distanza. Dito vive con i suoi genitori e trascorre la giornata con i suoi amici di strada, fra droga, noia e microcriminalità. Un mondo chiuso, una sorta di ghetto in cui la società wasp americana sembra aver confinato italiani, portoricani, greci, un quartiere senza via di scampo che a un certo momento inizia a stare troppo stretto a Dito che decide così di partire per la California. Per tornare poi solo quindici anni più tardi, perché il padre è malato e per affrontare definitivamente il passato, con i suoi fantasmi e il suo fardello emotivo.
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In Ruanda,all'inizio degli anni '90, un milione di Tutsi e' stato letteralmente massacrato dai rivali Hutu senza che la comunita' internazionale facesse nulla, se non lasciare a poche forze dell'Onu il compito di un'interdizione di scarsa efficacia. Questa co-produzione anglo/italo/sudafricana (tra gli interpreti il nostro Citran, Nick Nolte e un non accreditato Jean Reno) ce lo ricorda con le forme proprie del cinema spettacolare. Non si fa polemica in "Hotel Rwanda" ma si parla alla coscienza degli spettatori grazie alle vicende di uno 'Schindler' africano.
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Dopo aver esplorato l'America con Arizona Dream, Kusturica torna sui suoi antichi passi, il suo paese più o meno, ma senza preoccuparsi delle grandi vicende politiche e dei grandi dolori sociali. Gli interessano le piccole storie e le piccole poesie degli zingari.
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Un uomo in gioventù ha abbandonato al suo destino una ragazza del paese dopo aver avuto un figlio da lei, coinvolgendola in uno scandalo e costringendola ad una vita di prostituzione e viaggio. Ora questa donna, invecchiata e arricchita, è tornata nel villaggio in cerca di vendetta. La sua proposta è spietata: la testa dell'uomo in cambio di prosperità e ricchezze in grado di risollevare dalla misera la piccola comunità
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Kabul 1978. Amir è figlio di Baba, un uomo facoltoso di etnia Pashtun. Il suo migliore amico è Hassan, figlio del servitore di casa e appartenente alla inferiore etnia degli Hazara. Entrambi amano molto far volare gli aquiloni per i quali sono previste gare che coinvolgono molti ragazzi della città. Il vincitore è chi riesce a far restare il proprio aquilone in volo per ultimo dopo che tutti gli altri hanno avuto il filo tranciato. Amir, che ha ritrovato la stima di suo padre proprio in seguito alla vittoria (insieme ad Hassan) nella gara più importante di lì a poco assiste (senza avere il coraggio di intervenire) alla sodomizzazione di Hassan da parte di un terzetto di ragazzi ricchi e razzisti. Da quel momento si porterà dentro un senso di colpa che lo allontanerà dall'amico che vede come denuncia vivente della sua vigliaccheria. Finché un giorno, trasferitosi negli Stati Uniti e divenuto scrittore di successo, gli giungerà una telefonata.
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Sudafrica 1968. James Gregory arriva come guardia addetta alla censura (conosce lo Xhosa, la lingua dei neri) nel carcere speciale di Robben Island. Le convinzioni sue e di sua moglie Gloria sono decisamente a favore dell'apartheid. A Robben Island avrà modo di conoscere Nelson Mandela che progressivamente gli farà mutare atteggiamento nei confronti dei neri, tanto che verrà allontanato dal suo servizio nella prigione.
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La madre di Fausta, una ventenne peruviana, sta morendo e le ricorda cantando che lei è stata allattata con il 'latte della tristezza' perché nata negli anni Ottanta in cui terrorismo e stupri erano all'ordine del giorno. Dopo la morte della genitrice Fausta vorrebbe offrirle un funerale degno di questo nome ma i pochi soldi sono stati tutti investiti nei festeggiamenti per l'imminente matrimonio della cugina. Lo zio però vuole che il cadavere venga seppellito prima delle nozze. Fausta che vive in una baraccopoli alla periferia di Lima cerca di vincere le sue paure e trova lavoro come cameriera presso una pianista. Spera così di mettere insieme una somma adeguata per le esequie.
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Zano convince la sua compagna Naima a seguirlo in un viaggio a ritroso che dalla Francia in cui vivono li riporti in Algeria, luogo di origine delle loro famiglie. Accompagnati da un sacco a pelo e dalla musica che amano i due attraversano la Spagna e, dopo alcune deviazioni, Algeri. Qui ritroveranno le loro radici e scopriranno un nuovo aspetto delle loro personalita' che prima non conoscevano.
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Andreï Filipov è un direttore d'orchestra deposto dalla politica di Brežnev e derubato della musica e della bacchetta. Rifiutatosi di licenziare la sua orchestra, composta principalmente da musicisti ebrei, è costretto da trent'anni a spolverare e a lucidare la scrivania del nuovo e ottuso direttore del Bolshoi. Un fax indirizzato alla direzione del teatro è destinato a cambiare il corso della sua esistenza. Il Théâtre du Châtelet ha invitato l'orchestra del Bolshoi a suonare a Parigi. Impossessatosi illecitamente dell'invito concepisce il suo riscatto di artista, riunendo i componenti della sua vecchia orchestra e conducendoli sul palcoscenico francese sotto mentite spoglie. Scordati e ammaccati dal tempo e dalla rinuncia coatta alla musica, i musicisti accoglieranno la chiamata agli strumenti, stringendosi intorno al loro direttore e al primo violino. La loro vita e il loro concerto riprenderà da dove il regime li aveva interrotti, accordando finalmente presente e passato.
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I vicini di casa possono essere molto invadenti. Quando poi si tratta del Ministro della Difesa israeliano, non parliamone. Salma è palestinese, vive da sola in Cisgiordania nella casa di sempre, ha un figlio in America e un marito in Paradiso. La sua unica preoccupazione è la cura del giardino di limoni che ha ereditato dalla famiglia, delizia per il sostentamento ma croce per il nuovo vicino di casa, il ministro Navon, che vede negli alberi di Salma, un ottimo nascondiglio per progettare attacchi terroristici. Gli alberi vanno abbattuti ma Salma non vuole rinunciare ai suoi limoni e, con l'aiuto del giovane avvocato Ziad e il sostegno a distanza di Mira, la moglie del ministro, inizierà una battaglia legale senza fine.
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Sarajevo, anno 2006. Le dolorose ferite della lunga guerra jugoslava, degli assedi serbo-bosniaci sono ancora tangibili e visibili, nel tessuto urbano e nell'animo delle persone. Esma, bosniaca, lavora come cameriera in un fumoso e losco club; vive con l'adolescente, irrequieta, adorata e irrispettosa figlia Sara. Chi sia il padre di Sara è l'angoscioso e torturante segreto di Esma. Quando alla fine la donna riuscirà a rivelarlo alla figlia, e a parlarne lei stessa, sul volto di entrambe sboccerà una nuova serenità e una complicità d'amore totale.
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Sette samurai per sette modi di essere e di difendere il senso dell'onore a dispetto degli interessi e del buon senso; tanto da aiutare i bisognosi quasi a prescindere dalla effettiva volontà di questi ultimi (sia l'accoglienza dei contadini che il ringraziamento nei confronti dei samurai sono disarmanti per ingratitudine). C'è chi sceglie di subire, accettando la sua natura di predestinato all'oppressione e chi non ci sta ed è disposto a sacrificare anche la vita per l'onore e la libertà, in una ricerca spasmodica - e totalmente nipponica - dell'autodistruzione: tanto i samurai che i banditi si prestano a un evidente gioco al massacro senza esitare nemmeno per un momento, laddove i contadini si ritraggono, fanno gruppo, sgattaiolando qua e là, ma in fondo dimostrandosi la specie darwinianamente vincente.
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Il 2 ottobre del 1935 Mussolini annuncia all'Italia a e al mondo l'inizio delle operazioni militari nel Corno d'Africa. All'alba del giorno successivo, le truppe affluite in massa nei mesi precedenti nelle colonie italiane dell'Africa orientale, attraversano il fiume Marèb, il confine tra Eritrea ed Etiopia, e cominciano a marciare nell'altipiano abissino puntando direttamente verso la capitale, Addis Abeba. Comincia così la guerra d'Etiopia, destinata a concludersi otto mesi dopo, il 9 maggio del 1936, con la proclamazione dell'Impero Italiano. Per la prima volta, in una guerra italiana, la componente mediatica ha un ruolo determinante e sull'altipiano vengono inviati un gruppo di operatori cinematografici e fotografi, il Reparto cine-fotografico per l'Africa Orientale, per girare materiale per la realizzazione di una ventina di documentari e decine di cinegiornali: "Il cammino degli eroi", celebra le gesta africane del fascismo, soffermandosi sulla fase preparatoria della guerra e sulla mobilitazione del paese; "Sulle orme dei nostri pionieri", intende spiegare le ragioni della guerra secondo la propaganda di regime; "La fondazione della nuova Addis Abeba", mostra le immagini della capitale abissina dopo la conquista.
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Attilio è un poeta che ogni notte sogna di sposare la donna della sua vita, Vittoria, che nella realtà lo sfugge di continuo. Quando lei, partita per un'intervista al più importante poeta iracheno rientrato in patria in prossimità della guerra, verrà gravemente ferita Attilio la raggiungerà e farà di tutto per salvarla. Non ci saranno ostacoli che potranno fermarlo nel tentativo di farla sopravvivere: dalla mancanza di medicinali al posto di blocco in cui verrà ritenuto un terrorista.
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I figli delle mille e una notte (Les baliseurs du désert/El Haimoune) è un film del 1984 diretto da Nacer Khemir. È il primo film della Trilogia del deserto, a cui seguono La collana perduta della colomba e Bab'Aziz diretti dallo stesso regista. È incentrato sulla cultura araba, in particolare sui racconti e le leggende che hanno influenzato la vita del regista, come Le mille e una notte.
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In una cascina vicino a Bergamo alla fine del secolo scorso, cinque famiglie di contadini vivono, lavorano, amano, soffrono. Una ragazza sposa uno dei giovani. Il loro viaggio di nozze a Milano è movimentato dalle repressioni, da parte delle truppe di Bava Beccaris, delle manifestazioni popolari. L'albero del titolo è quello che uno dei contadini taglia per fare gli zoccoli per il figlio. Il padrone viene a saperlo e scaccia la famiglia.
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Un samurai arriva in un villaggio dilaniato dalla discordia di due avverse fazioni. All'inizio si mantiene neutrale nei confronti di entrambe le parti, preferendo prendere posizione a favore dei popolani. Ma quando un inviato dei due contendenti sta per usare una pistola, arma sconosciuta in quel paese, il samurai lo affronta e lo batte con la semplice spada. La pace ritorna.
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La Petite Vendeuse de Soleil is a film exalting the lives and promise found among ordinary Senegalese. It depicts a young beggar girl, Sili, who on crutches, confidently makes her way through a city of obstacles, becoming the first girl to sell a daily newspaper in the competitive world of young male newspaper vendors. Mambéty dedicated this last film to "the courage of street children". The scenes are expertly played by non-professional actors and with the participation of the street children.
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Un giudice di minorenni si occupa con intelligenza dei problemi dei ragazzi traviati e con la pedagogia spicciola dei buoni sentimenti riesce a contribuire alla redenzione dei ragazzi a lui affidati.
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Lungi dal voler essere un semplice film di formazione in cui si mostra il passaggio del protagonista dall'infanzia alla sfera adulta, la vicenda tratta un tema impegnativo e importante come quello dell'esilio. Ognuno dei protagonisti si scontra con questa realtà sia letteralmente che metaforicamente. I genitori del protagonista sono costretti a lasciare il proprio figlio in quanto attivisti politic
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In un luminoso mattino d'estate del 1974, il funambolo Philippe Petit camminò per più di un'ora lungo un cavo d'acciaio steso tra i due grattacieli più alti del mondo, le Torri Gemelle di New York, simbolo del progresso e del rinnovato ottimismo occidentale. Man on Wire è la storia di questa avventura surreale, progettata da un manipolo di eroici sognatori, figli del loro tempo. Attraverso il materiale girato durante la preparazione dell'intricato piano che li porterà in cima ai palazzi, il film, che ha letteralmente dominato nel panorama documentario dei migliori festival della stagione, racconta una parabola epica, una folle utopia al confine tra il gioco prodigioso, l'atto politico e la provocazione artistica.
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Nel 1917 l'Inghilterra aveva delle precise mire sull'Arabia e sull'Egitto. I disegni politici erano intralciati dai turchi e dall'incapacità delle tribù arabe di riuscire a far fronte comune. Thomas Edmund Lawrence, ufficiale inglese dal temperamento singolare e poco conforme ai tradizionali codici militari, innamorato dell'Arabia e del deserto, diventa amico di alcuni capi arabi e riesce a metter d'accordo popoli diversissimi fra loro e a conquistare Aqaba, porto strategico sul mar Rosso. È un'impresa enorme, e gli viene riconosciuta, ma al momento opportuno, quando si tratta di mantenere le promesse, i capi si tirano indietro. Lawrence, con la sua fede, il suo coraggio e il suo talento era soltanto servito come strumento per le strategie espansionistiche dell'impero britannico. Liquidato dall'esercito Lawrence muore, ancora giovane, in un banale incidente di moto.
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Nicholas Garrigan è un medico scozzese neolaureato che sogna l'avventura umanitaria. La trova in Uganda dove si reca ad esercitare la sua professione. Viene immediatamente colpito dalla moglie del medico responsabile dell'ospedale ma ben presto una più forte calamita lo attrae a sé: si tratta di Idi Amin Dada, il trascinatore di folle che ha appena sconfitto l'avversario Milton Obote e rimarrà Presidente del Paese dal 1971 al 1979. Nicholas diverrà suo medico personale e poi suo principale consigliere scoprendo progressivamente che dietro alla facciata di brillante bonomia si cela un uomo crudele
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L'adolescenza è un tema abusato nel cinema, e i registi hanno offerto innumerevoli letture, dalle più banali a quelle più interiori, a quelle più selvagge. La schivata è una delle più vere, vicine alla realtà, con una morale forte e non esageratamente didascalica. L'opera seconda di Kechiche (Leone d'oro nel 2000 come esordiente con Tutta colpa di Voltaire) fotografa lo spaccato di un sobborgo parigino scegliendo come protagonista una ragazza carina e smaliziata, Lydia, che frequenta un corso di teatro, e si muove fra amici e spasimanti. Lei è amica d'infanzia di Krimò, un giovane introverso di origine maghrebina, ma lui è convinto che fra loro ci dovrebbe essere qualcosa di più.
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Un tributo al popolo congolese che, nonostante l'estrema povertà, l'oppressione e la guerra civile continua a sostenersi grazie alla musica.
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Siamo in Cina negli anni Venti. Un ricco cinese si sposa per la quarta volta. Tutte le mogli vivono nell'immensa dimora. La vita matrimoniale è scandita dalle lanterne rosse, che vengono accese davanti alla stanza della prescelta per la notte. Si innescano così gelosie e competizioni, anche mortali. Il film è da ritenersi un capolavoro soprattutto formale.
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Collè Ardo è l'unica nel suo villaggio a non aver escisso la figlia, cioè a non averla sottoposta a una mutilazione del sesso femminile - rituale che ancora viene praticato presso alcune etnie africane. Quattro bambine, un giorno, si recano a casa della donna e le chiedono "moolaade", protezione. Non vogliono subire l'escissione. Collè Ardo tende una corda all'entrata della propria capanna: nessuno potrà entrare. Il villaggio è in subbuglio: uomini, donne anziane, il capo della comunità: tutti sono contro Collè Ardo, ma lei - con coraggio e determinazione - cerca di resistere e di far valere le proprie ragioni e quelle delle bambine che, con amore e consapevolezza, ha deciso di proteggere.
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Le Prix du pardon est un film de Mansour Sora Wade sorti en 2001
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Mamadi è uno studente del Burkina Faso a Parigi. Come tanti altri, da sei mesi non riceve più la borsa di studio dal suo paese e non può rinnovare il suo permesso di soggiorno. Per sopravvivere diventa lavoratore clandestino e trova un posto come guardiano notturno in un parking. Così scopre un universo sotterraneo fatto di prostituzione e di spaccio di droga. Un giorno si impossessa di un pacchetto che due dealers hanno nascosto in angolo del parcheggio. Braccati dai banditi, Mamadi e il suo collega e amico Franck sono costretti a fuggire...
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Dopo aver sofferto da bambina per l'abbandono improvviso da parte della nonna, Yumiko deve affrontare ora il lutto per la morte del marito, travolto e ucciso da un treno mentre camminava inspiegabilmente sui binari. La donna dovrà compiere un lungo percorso per ritrovare la serenità e mettere ordine nei suoi pensieri tormentati da tanto dolore.
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Una dodicenne afgana e sua madre perdono il lavoro quando l’ospedale di Kabul viene chiuso dai talebani, che vietano inoltre che le donne lavorino se prive di un “compagno legale”. Prima la chiamvano Maria e aveva 12 anni. Poi, per sopravvivere al regime assurdo dei Talebani, la fanno vestire da maschio e le danno il nome di Osama. Maria/Osama dovrà crescere in fretta e imparare presto l'orrore che ogni dittatura porta con sè. La pellicola segna la nuova èra del cinema afgano e narra la barbarie, le feroci persecuzioni, le atrocità psicologiche del regime talebano.
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Ciki e Nino, un bosniaco e un serbo, nel corso della guerra del 1993 si trovanio bloccati in una trincea nella terra di nessuno. Con loro c'è un terzo combattente che è sdraiato su una mina che rischia di esplodere a un suo minimo movimento. Le truppe dell'Onu intervengono per aiutare, ma gli alti livelli creano più problemi che soluzioni in una guerra che è vista dall'esterno o come un terreno per esercitazioni diplomatiche o un grande set 'naturale' da cui far provare al mondo il brivido della morte (altrui). Abbiamo visto altri film che denunciavano le guerre-spettacolo, ma pochi dotati della saldezza di conduzione (opera prima) e dell'ironia affilata di No Man's Land
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Sul complesso montuoso del Kekexili, in Tibet, è guerra aperta tra gli spietati bracconieri di antilopi e un gruppo di volontari locali che pattugliano la zona. La morte di numerosi miliziani attirerà l'attenzione di un giornalista di Pechino che, recatosi in Tibet, si aggregherà alla milizia in una estenuante spedizione sulle tracce dei bracconieri. Plasmato sulla base di fatti realmente accaduti a metà dei '90, Mountain Patron è un road-drama che si avvale di paesaggi stupendi e sterminati: la natura è protagonista assoluta, con gloriose ed impassibili manifestazioni che ridimensionano gli uomini e le loro gesta
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Nella capitale del Burkina Faso, un gruppo di giovani cerca di sopravvivere e andare avanti affrontando mille tentazioni. Avventure di una banda di giovani, che vivono in uno squallido distretto di Ouagadougou, e che sono alla ricerca di una speranza. La leggerezza e l'ingenuità compensano il denaro, che spesso manca. La tristezza è bandiata da un approccio alla vita risolutamente ottimista. Rapine e lavori bizzarri scandiscono la quotidiana lotta per la sopravvivenza. Alcuni avranno un modesto successo, altri falliranno quasi del tutto, ma rimarrà sempre vivo un certo solidale spirito di gruppo...
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Ispirato alla famosa storia del "Rapimento di Sita", dal grande classico dell'antica letteratura Indiana e del Sud-Est Asiatico, il "Ramayana", Opera Jawa è un musical senza precedenti nella storia del cinema. Racconta di un appassionato triangolo amoroso che porta inevitabilmente al conflitto, alla violenza e alla morte. Setio e sua moglie Siti producono e vendono vasellame in un piccolo villaggio dove Ludiro, un potente e spietato macellaio, controlla ogni attività commerciale. Quando gli affari della coppia crollano, Ludiro, che è da sempre innamorato di Siti, non perde l'occasione, la rapisce e tenta di sedurla. Inevitabilmente i due uomini cominciano a combattere per Siti...
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Un monaco tibetano, Lama Norbu, si reca a Seattle per far visita a un bambino di nome Jesse: secondo l'interpretazione di alcuni segni lasciati prima di morire dal maestro Lama Dorje, la guida spirituale potrebbe essersi reincarnata proprio nel bambino americano. Inizialmente recalcitrante, il padre del bambino, Dean, si convince ad accompagnare Jesse in un monastero del Bhutan dove si potrà stabilire se si tratti di reincarnazione.
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Teheran, 1978: Marjane, otto anni, sogna di essere un profeta che salverà il mondo. Educata da genitori molto moderni e particolarmente legata a sua nonna, segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno alla Rivoluzione e provocheranno la caduta dello Scià. Con l'instaurazione della Repubblica islamica inizia il periodo dei "pasdaran" che controllano i comportamenti e i costumi dei cittadini. Marjane, che deve portare il velo, diventa rivoluzionaria. La guerra contro l'Iraq provoca bombardamenti, privazioni e la sparizione di parenti. La repressione interna diventa ogni giorno più dura e i genitori di Marjane decidono di mandarla a studiare in Austria per proteggerla. A Vienna, Marjane vive a 14 anni la sua seconda "rivoluzione": l'adolescenza, la libertà, l'amore ma anche l'esilio, la solitudine, la diversità.
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Dal 1975 al 1978 un terzo della popolazione cambogiana è stata annientata, gli intellettuali uccisi, la tradizione e i legami culturali recisi. Vent'anni dopo Rithy Panh, scampato per caso al genocidio, è tornato nel suo paese dirigendo un lungo lavoro documentario di testimonianza e di ricostruzione della memoria.
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Documentario di viaggio che segue la linea della spartizione di Israele, proposta dall'ONU nel 1947, diviso in 3 capitoli di 90 minuti l'uno e mirato specialmente a una programmazione TV. È diretto (e montato) dal regista palestinese M. Khleifi (Nozze in Galilea, 1987) e dall'israeliano E. Sivan in fraterna ma dialettica collaborazione
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La Basinger fugge dalla città in cerca di serenità, avventura ed ecologia in Africa. Cura animali e indigeni.
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I coltivatori di riso in Cambogia cercano di condividere il loro stile di vita, di dimostrare quanto sia fragile l'equilibrio su cui poggia, e di quanta libertà per loro rappresenti.
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Il giovane Samba compie una rapina e torna al villaggio con il bottino. Qui cerca di condurre una vita normale anche se corrono voci sulla sua improvvisa ricchezza. Si sposa e apre un bar ma quando sarà necessario portare la moglie in città per il parto, non avrà il coraggio di tornare sul luogo del delitto. Suo padre capisce tutto e lo punisce incendiandogli la casa e la polizia lo arresta. La moglie saprà attenderlo. L'Africa che Ouedraogo ci racconta in questo suo quarto film sfugge, ancora una volta, agli stereotipi occidentali. È una narrazione per immagini che si richiama alla tradizione orale per riflettere sull'inevitabile conflitto tra città e villaggio.
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Etiopia, 1990. Anberber è tornato al suo villaggio senza una gamba e con la testa affollata dai fantasmi. Lasciata l'Etiopia imperiale di Haile Selassie e rientrato in quella socialista di Haile Mariam Menghistu, Anberber ha studiato medicina nella Germania degli anni Settanta, interessata da una massiccia immigrazione africana e percorsa da tensioni e discriminazioni razziali. Il suo sogno più grande è quello di ritrovare l'abbraccio materno e di prendersi cura del suo popolo, afflitto dalle carestie e vessato da secoli di regimi dispotici. Rimpatriato e presa coscienza del disordine politico e sociale in cui versa il suo paese, scampa a un linciaggio e cerca conforto nel villaggio natio. Dentro il capanno e davanti al fuoco scoprirà la propria impotenza di fronte alla dissoluzione dei valori umani. Nel focolare domestico brucerà il suo passato e divamperà il desiderio di costruire il presente.
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Il regista ci racconta degli ultimi tre convegni di Terra Madre a Torino. In quelle occasioni (e in particolare nel 2006) Carlo Petrini, ideatore di Slow Food, è riuscito a far giungere nel capoluogo piemontese persone che, in ogni angolo del mondo, la terra la amano, la coltivano e, soprattutto, la rispettano. E' un documentario di denuncia quello di Olmi. Denuncia contro le sopraffazioni che anche in questo campo non si scontrano con i rigori della legge perché è il Dio Mercato che detta le non regole del liberismo più sfrenato.
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Il debutto narrativo dello scrittore-regista Abdyshaparov mostra non solo le sue considerabili abilità di documentarista, ma anche un piacevole talento per la satira. Nonostante il suo modesto budget , il suo ritratto di un piccolo villaggio montanaro Kirchizo è una commedia acuta e socialmente intrigante come quelle proveniente dalla new wave Ceca di fine anni 60. Dieci anni d'indipendenza nazionale hanno lasciato gli abitanti del villaggio affrontare il tradimento di Mosca ognuno in maniera diversa. I vecchi eccentrici vendono quello che possono per mantenere le proprie abitudini con la vodka; il poliziotto si approfitta di ogni marito e padre locale assente da casa; i membri dell' ex partito comunista messi in galera per aver aderito al socialismo o per essersi messi in corsa come nuovi capitalisti; il sindaco ha un attacco di cuore cercando di risolvere i problemi, non ultimo quello tra povertà e speranza.
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Cile, 1973. Ponzalo Infante e Pedro Machuca sono due bambini di 11 anni che vivono a Santiago, il primo in un quartiere agiato e il secondo in un sobborgo abusivo recentemente costruito poco distante: due mondi separati da una grande muraglia invisibile che alcuni, mossi dal sogno di un mondo migliore, vorrebbero abbattere. Uno di questi sognatori è il direttore di un collegio religioso privato, padre McEnroe, che con l'aiuto dei genitori accoglie nel collegio i bambini di entrambi i quartieri, insegnando loro a rispettarsi reciprocamente. Per questo motivo Pedro e Ponzalo frequentano la stessa classe, e tra i due nasce un'amicizia piena di scoperte e di sorprese.
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l film è una riflessione sulle opere d'arte, per come evolvono nel tempo, a seconda delle diverse interpretazioni. Rintracciando alcuni collaboratori sovietici e cubani dell'epoca, il regista scopre, attraverso le loro parole, l'emozione che nel 1964 permeò la realizzazione del lungometraggio "Soy Cuba", e tenta di comprendere come sia stato possibile trasferire certi concetti dell'epopea sovietica all'interno della cultura cubana.
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Belgrado 1941. Due amici un po' patrioti e un po' delinquenti combattono i tedeschi. Per salvarsi uno di loro, ferito, si nasconde, con altri, in una cantina. L'altro diventa un eroe. Dopo la guerra è un favorito di Tito. Continua comunque a tener nascosti gli altri, dicendo che la guerra non è finita. Passano i decenni. Quando il "sepolto" esce alla luce trova un'altra guerra, una sola cosa è cambiata: il suo paese non esiste più.
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Nel 1948, nei "pàramos" venezuelani vivono il contadino Tomàs Alonso, vedovo, e suo figlio Santiago. La loro vita è molto dura e primitiva e l’assenza della madre rende ancora più difficile il silenzioso rapporto tra i due. Ma un sogno comune li aiuta ad affrontare la loro aspra esistenza: un giorno se ne andranno verso la costa e potranno vivere in una casa con vista sull’oceano. Attorno a loro il mondo è crudele. Sia il padre sia il figlio devono subire il disprezzo di Don Homero, il proprietario delle terre su cui lavorano, e di tutta la cerchia delle persone che gravitano attorno a lui. Tomàs Alonso sopporta questa condizione con rassegnato fatalismo, fino a quando le circostanze lo porteranno ad allontanarsi dal figlio. A riavvicinarli sarà l’intervento di un coraggioso fotografo straniero, Sebastiàn. Una storia di corruzione, inganni, vanità, amore, invidia, coraggio ed un sogno che sembra irraggiungibile....
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Le luci dell'alba irrompono a L'Avana e, mentre il giorno avanza, seguiamo le semplici vite di dieci persone riginarie dell'isola, lo svolgersi delle loro giornate accompagnato dai suoni e dalle musiche locali.
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1984. Centinaia di migliaia di Africani trovano rifugio nei campi profughi in Sudan. Gli Israeliani, con l`aiuto degli Americani, portano in salvo gli etiopi di origine ebrea, i Falasha. Un bambino viene salvato dalla madre che lo fa salire su un convoglio facendolo passare per ebreo. Verra' adottato da una famiglia israeliana e crescera` con il desiderio di rivedere la madre misto al conflitto interiore dato dalla consapevolezza della non appartenenza.
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Il TGV? No, non si tratta del famoso treno francese ad alta velocità, ma del raffazzonato e coloratissimo autobus messo in moto, guidato, reparato e, se necessario, spinto a mano dall'intrepido "Rambo". Questa volta, il percorso da Dakar, la capitale del Senegal, e Conakry, la capitale della Guinea, è senza dubbio pericoloso: la strada attraversa il territorio dei Bijagos, che hanno dato inizio a un'inaspettata e violenta insurrezione. Rambo trova molti strani passeggeri (e un po' di pecore) che sono pronti, per varie legittime o nascoste ragioni, ad ogni rischio per raggiungere Conakry. E il TGV parte per un viaggio pieno di sorprese...
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Tuya è una giovane donna della Mongoliache vive con Barter (il marito paralizzato) e i due figli in una zona semidesertica. La loro fonte di sostentamento è la pastorizia. Tuya però non riesce più a reggere la fatica e le responsabilità. Accetta quindi di divorziare e risposarsi ma solo con un uomo che si prenda cura non solo dei suoi figli ma anche di Barter. C'è un vicino interessato a lei ma le sue iniziative velleitarie (compreso il timore che nutre nei confronti di una moglie vessatrice da cui vorrebbe separarsi) lo rendono inaffidabile. Tutto sembra sistemarsi quando fa la sua comparsa un ex compagno di scuola di Tuya, tornato a casa dopo essersi arricchito con il petrolio. L'uomo è pronto a prendersi carico di tutto. Ivi comprese le spese per il ricovero di Barter in un Istituto...
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Nel 1979: Pakistan durante il governo del generale Zia-ul-Haq. In un piccolo villaggio del Punjab, la quarantenne Aisha ha deciso, dopo la morte del marito, di dedicare la vita all'educazione del figlio Salim, 18 anni, innamorato della bella Zoubia. Ma l'avvento della legge islamica integralista sconvolge la vita della donna. Salim, infatti, poco alla volta trascura sempre più i suoi sentimenti per far parte di un gruppo di attivisti. Inoltre, l'arrivo in paese di alcuni pellegrini indiani risveglia nella donna ricordi strazianti del suo passato.
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In questo lungometraggio diretto da uno dei registi africani emergenti si narra la storia dell'amicizia tra un bambino e un'anziana donna che viene considerata una strega. Il bambino conosce anche una bambina che si ammalerà di tetano. La colpa viene fatta ricadere sulla vecchia che poi metterà tutto in ordine nel momento in cui lei stessa guarirà il piccolo. Diretto con buon piglio e interpretato con naturalezza, il film non ha tecnicamente nulla da invidiare alle pellicole occidentali.
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Nonostante la contrarietà del figlio Nejat, Ali, un anziano turco che vive a Brema, decide di vivere con Yeter, una prostituta anch'essa turca che fa il mestiere per aiutare negli studi la figlia Ayten che vive a Istanbul. Ali causa accidentalmente la morte di Yeter e Nejat, che le si era affezionato, lascia il suo lavoro di docente e si reca in Turchia per cercare Ayten. La quale invece, ricercata perché appartenente a un gruppo antigovernativo accusato di terrorismo, ha raggiunto la Germania. Qui trova la solidarietà e l'amore di una studentessa, Lotte, la quale la segue nel suo ritorno da prigioniera in patria dandosi da fare per liberarla.
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Due bambini diventano amici mentre apprendono la durissima arte dell'attore. Infatti in Cina per calcare il palcoscenico si deve sottostare a regole durissime. Una volta scelti come attori per una famosa opera con protagonisti un re e la sua concubina le loro vite cambiano. L'attore che interpreta il personaggio femminile si immedesima a tal punto da diventare geloso e pericoloso quando l'amico si innamora di una prostituta.
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Questo incredibile documentario ha richiesto una produzione lunga ben dieci anni, durante i quali sono stati effettuati ben nove viaggi in Tibet, in India e in Nepal. Una lunga e travagliata esperienza che però permette di poter finalmente vedere "il tetto del mondo" come mai prima era stato possibile realizzare. Dai remoti monasteri e i loro rituali alle corse coi cavalli dei guerrieri Khamba; dai bordelli e la povertà della città santa di Lhasa alle magnifiche alture dei monti himalayani che vengono ancora raggiunte dalle carovane e dagli yak.
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India, 1938. Chuya, una ragazzina di appena otto anni, viene allontanata dalla sua famiglia e trasferita in una casa ritrovo per vedove indù, per espiare la colpa d'un marito perso e mai conosciuto, attraverso l'eterna penitenza imposta dai testi sacri. Tra veglie e preghiere, la ragazzina porterà una ventata di freschezza - e di scompiglio - che contagerà l'affascinante Kalyani, giovane vedova innamorata di Narayan, un fervente idealista sostenitore di Gandhi. Il film di Deepa Mehta va a concludere una personale trilogia sugli elementi acqua, fuoco e terra. Il tema trattato - la condizione della donna e in particolare delle vedove - apre nuovi spiragli su una condizione di disagio che ancora oggi, a distanza di cinquant'anni dalle conquiste del "profeta" Gandhi, contagia centinaia di migliaia di donne costrette alla ferrea osservanza delle pratiche religiose.
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Cecenia. Ai nostri giorni. Aleksandra Nikolaevna è una nonna che ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione per andare a visitare il nipote che presta servizio nell'esercito russo in azione in quella Repubblica dell'ex Unione Sovietica. Passerà alcuni giorni con le truppe scoprendo un nuovo mondo composto da giovani uomini che si trovano in una terra che non li ama e i cui abitanti sono comunque così riservati da non riuscire a comunicare i propri veri sentimenti. Alexandra riuscirà a trovare un modo per entrare in contatto con alcune donne e, al momento di ripartire, sarà una persona molto diversa quella che salirà sul treno che la riporta in Russia.
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Una giovane donna afgana, emigrata da tempo in Canada, tenta di rientrare in patria attraverso l'Iran per raggiungere la sorella priva di gambe che ha deciso di suicidarsi allo scadere di tre giorni. Inizia cosi' un viaggio attraverso la cancellazione dell'immagine stessa delle donne, oltre a quella del loro ruolo sociale.
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Alessandria d'Egitto. Seconda metà del IV secolo dopo Cristo. La città in cui convivono cristiani, pagani ed ebrei è anche un vivo centro di ricerca scientifica. Vi spicca, per acume e spirito di indagine, la giovane Ipazia, figlia del filosofo e geometra Teone. Ipazia tiene anche una scuola in cui l'allievo Oreste cerca di attirare la sua attenzione. C'è però anche un giovane schiavo, Davus, attratto dalla sua bellezza e dalla sua cultura. Col trascorrere degli anni la tensione tra gli aderenti alle diverse religioni diviene sempre più palese e finisce col divampare vedendo il prevalere dei cristiani i quali godono ormai della compiacenza di Roma (anche se non di quella di Oreste divenuto prefetto). Guidati dal vescovo Cirillo e avvalendosi del braccio armato costituito dai fanatici monaci parabalani, i cristiani riescono ad annullare la presenza delle altre forme di religione e intendono regolare i conti con il pensiero che oggi definiremmo 'laico' di Ipazia.
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Tre storie si incrociano sullo sfondo di una convulsa Città del Messico. Il giovane proletario Octavio, innamorato di Susana, la moglie adolescente del fratello criminale violento, si mette in testa di fuggire con lei e prova a racimolare i soldi necessari introducendo il suo cane in un giro di combattimenti clandestini. Daniel, il direttore altoborghese di una rivista, lascia moglie e figlie per andare a vivere con il suo nuovo amore, Valeria, una bellissima modella sulla cresta dell'onda. El Chivo ha lasciato la famiglia per diventare un terrorista di estrema sinistra. Dopo anni di carcere e alcol, vive da barbone con un branco di cani randagi e, di tanto in tanto, uccide su commissione.
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«Amandla! A Revolution in Four Part Harmony» ci mostra quanto la musica sia stata usata nella battaglia per la libertà. Nella lotta di liberazione sudafricana contro l'apartheid, le canzoni si sono dimostrate determinanti per unire coloro che erano oppressi e per dare a chi combatteva un modo per raccontare la propria condizione
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Sono solo 60 le miglia che dividono le coste dell'Italia dall'Albania, eppure, per la maggior parte degli italiani di oggi, l'Albania ha cominciato a esistere solo dopo il 1991, quando la televisione mostrava le prime navi stracariche di immigrati che approdavano sulle coste pugliesi. Ma cos'erano l'Albania ed il suo popolo prima di quelle immagini?
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Un grande regista indiano racconta la scienza del vivere e del guarire. Non troverete qui la rifrittura new age che ormai infesta l'occidente, quelle misture fai-da-te di spiritualità orientale, guru imparaticci, buddhismo per donne in carriera, Ganesh sulla t-shirt e bandierine tibetane. Questo è un viaggio appassionato e documentato che incontra i grandi terapeuti dell'ayurveda e li guarda lavorare nei luoghi dove la disciplina è nata ed è cresciuta per millenni, stratificandosi e correggendosi nel passaggio severo da maestro a studente. È l'India per viaggiatori, non per turisti, confronto vero con qualcosa che non smette di essere lontano e irriducibile.
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Una spedizione muove alla conquista dell'Eldorado, territorio ricchissimo d'oro, tra mille pericoli e difficoltà. Aguirre sostituisce il capo che ha fatto uccidere ma la spedizione si risolve tragicamente, ed egli muore pazzo.
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Il concetto di "pulizia etnica" non risale all'Olocausto, ma all'eliminazione di circa un milione di Armeni da parte dei Turchi nei primi decenni del novecento. È innegabile che questa orrenda vicenda storica abbia avuto minor "promozione" della tragedia degli ebrei. La memoria viene riportata dal personaggio centrale, un pittore armeno di nome Gorky. Intorno a lui altri testimonieranno quello sterminio: un ragazzo, una donna esperta della pittura di Gorky, un poliziotto. Ricordare li cambierà, non solo in superficie.
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In un'Algeria ancora vittima del fanatismo integralista, negli anni Novanta, una coppia al femminile, che richiama da vicino il sodalizio cinematografico di Thelma e Louise, parte alla ricerca del marito della donna più giovane. Amel lavora come medico in ospedale e fa del suo meglio per esercitare la sua professione e vivere come una giovane donna, nonostante la guerra civile. Quando suo marito, un giornalista, viene rapito a causa dei suoi coraggiosi e scomodi articoli, Amel, di fronte all'indifferenza e all'inerzia delle autorità, decide di cercarlo autonomamente. Ad accompagnarla è Khadija, un'infermiera energica che in gioventù si è distinta nei combattimenti per l'indipendenza. Il loro percorso, denso di pericoli e scoperte, permetterà alle due amiche di conoscersi più a fondo e di accettare le rispettive differenze generazionali, confrontandosi con gli uomini del loro paese.
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Jess e Jules sono due amiche che giocano nella medesima squadra di calcio femminile a Londra. Ma mentre Jules è britannica e i suoi genitori non vedono nulla di male nell'attività sportiva, i parenti indiani di Jess non vogliono che pratichi uno sport da uomini e lei è costretta a farlo di nascosto. L'amicizia tra le due sarà messa a dura prova dal sentimento che entrambe nutrono per l'allenatore della squadra e allo stesso modo questo metterà a repentaglio il segreto di Jess.
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La nascita dei cammelli è un momento molto importante per una piccola comunità della Mongolia del sud. Uno degli ultimi nati viene rifiutato dalla madre che non lo allatta. Qualsiasi tentativo di convincerla risulterà inutile fino a quando due bambini non andranno a chiamare un musicista nella lontana città capoluogo. Il suono della musica riavvicinerà madre e figlio
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Azur ha gli occhi azzurri, Asmar ce li ha neri come la notte. Il primo è figlio di un nobile gelido, il secondo di un'amorevole balia, che cresce i pargoli come fratelli, raccontando a entrambi, ogni sera, alle porte del sonno, la leggenda della fata dei Jinns, che attende, da una prigione nascosta, il giovane che la libererà. Ma un giorno il padre di Azur lo manda lontano da casa per studiare e scaccia dalla sua dimora francese la nutrice e il piccolo Asmar. Solo una volta adulto, Azur si imbarcherà in direzione dell'Oriente per ritrovare i suoi cari e liberare la fata dei Jinns.
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Rio de Janeiro, dagli anni '60 agli '80. La favela di Cidade de Deus diventa il palcoscenico delle storie parallele di Buscapé e Dadinho. Entrambi tredicenni, sono però mossi da ambizioni diversissime: il primo vorrebbe diventare fotografo, il secondo il più temuto criminale della città. Se Buscapé trova molti ostacoli nella realizzazione dei propri sogni, Dadinho diventa rapidamente padrone del quartiere e del narcotraffico con lo pseudonimo di Zè Pequeno. La morte del suo braccio destro Bené e la violenza perpetrata ai danni della fidanzata del mite Galinha innescheranno una guerra tra bande dall'esito tragico.
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Dora è un'insegnante in pensione di Rio, che per arrotondare scrive lettere per gli analfabeti. È una donna senza fascino e delusa, certamente cinica. Quando un bambino rimane solo per la morte della mamma, Dora lo raccoglie soltanto per venderlo a chi fa commercio di organi. Si pente, recupera il bambino ma deve fuggire. Così, attraversa il Brasile per accompagnare il piccolo da un fantomatico padre, che non viene mai trovato. In compenso il bambino si ricongiunge con due fratelli sconosciuti, mentre Dora ha tratto qualcosa dall'esperienza. Saprà star sola, meno disperat
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Una giovane donna nell'Afghanistan del dopo-talebani. L'oscurantismo non è scomparso dall'oggi al domani e lei, che ha una sorella con un bambino malato e vive in un rudere, finge di andare a pregare mentre invece si reca a una scuola per donne. Si troverà a dover lasciare la propria casa per affrontare il deserto a causa del vecchio padre che non sopporta tutte le "blasfemie" cui è costretto ad assistere in città.
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Fotografia della sofferenza infantile nel mondo. Attraverso sette prospettive diverse, in sette paesi diversi (Italia, Africa, Serbia-Montenegro, America, Brasile...), il comune denominatore è la condizione di degrado, incomprensione e stenti in cui molto spesso sono costretti a vivere i bambini, anche tra le mura di casa. L'infanzia rubata secondo sette registi, che prestano la loro voce ad un progetto, All the invisibile children, i cui proventi saranno devoluti al World Found Program dell'Unicef.
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Quattro vite che non potrebbero essere più diverse e una passione che le unisce: l'incondizionato amore per i loro cinema, da qualche parte agli estremi del mondo. Comrades In Dreams mette mette insieme sei registi dalla Nord Corea, America, India e Africa e segue i loro sforzi per far sognare il loro pubblico ogni notte. Nel farlo, il film si tuffa in una serie di vite affascinanti dove le storie di tutti i giorni e quelle del grande schermo si fondono in qualcosa di magico.
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Sulle tracce di Stanley, questo film ci fa ripercorrere della foce alla fonte il più grande bacino fluviale del mondo, quello del fiume Congo. Nel corso dei suoi 4.371 Km, scopriamo i luoghi pilota della storia tumultuosa del paese, mentre gli archivi ci ricordano la memoria dei personaggi della mitologia africana che ne hanno fatto il suo destino: i colonizzatori Stanley e Léopold II, i dirigenti africani Lumumba e Mobutu.
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Un capitano russo ricorda il vecchio Dersu, un cacciatore mongolo che gli fece da guida durante le sue esplorazione nella tundra. Durante una tormenta il piccolo uomo salva la vita all'ufficiale. Passano gli anni: Dersu diventa vecchio e quasi cieco. Il capitano lo prende con sé, ma Dersu non può invecchiare come un qualunque pensionato: prega il capitano di rimandarlo nella taiga dove verrà ucciso da un comune ladrone.
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In un villaggio del Burkina Faso scompaiono alcuni uomini, morti in circostanze imprecisate. Dinnanzi a questo evento tragico e inspiegabile (in realtà si tratta di un'epidemia di meningite), la popolazione del villaggio deve trovare una soluzione e la colpa di tutto ricade su una donna, Napoko, accusata di essere una "mangiatrice di anime", una specie di strega. La legge ancestrale impone che la donna sia bandita dal villaggio. Napoko vaga nella brousse cercando un rifugio, ma nessuno vuole accoglierla. Il film denuncia un'usanza tradizionale dura a morire nelle campagne del Burkina e di molti altri paesi africani.